La sua arte è naturalmente filo-psicologica, il riflesso di una consapevolezza che
coglie la dinamica trascendente dell’Essere nelle sue declinazioni.
Fare arte non è un passatempo, non è un hobby; è la chiusura di un cerchio
esistenziale che torna in principio estetico, all’origine della trasparenza dinamica
della proprietà dell’Uomo, il quale si determina nell’atto creativo artistico: pittura,
realizzazione di ambienti, scultura, musica, poesia, ecc.
L’artista in generis e in quanto creatore, plasma la materia secondo il proprio livello
evolutivo e psichico, segna la tela con l’energia che lo governa;
ch’essa sia distruttiva, gioiosa, malata o affettiva.
Da questa considerazione, valuta l’arte un atto obbligatoriamente responsabile
poiché il contemplatore, il possessore o il semplice osservatore, nel momento
dell’apertura estetica assorbe tutto. Nel bene e nel meno.
Per questo Rinaldi inizia giovanissimo a sperimentarsi nella pittura e nella scultura in
modalità intima e privata, riservata a pochissimi amici.
La sua, è un’arte che segna la semantica dell’Essere in occasioni positive e sane di Sé.
Essere puntuali nell’atto creativo, essere fedeli all’intenzione estetica tanto nella
dimensione sensoriale e formale quanto in quella causale, è l’effetto di una pulizia
interiore e un percorso disabituante, in continuo divenire.
Come molti pensatori e filosofi che hanno speculato nell’analisi estetica,
la convinzione di Rinaldi è quella di essere uno strumento che coglie l’intellegibile
attraverso la consapevolezza ed è nella vacuità mentale, del momento presente,
che avviene l’atto creativo autentico. L’intenzione lo attraversa e il suo corpo esegue il compito con grazia e senso della
proporzione.È frequente questo tipo di descrizione dell’attimo creativo.
La straordinarietà avviene nella contemplazione, per chi ha volontà estetica,
nell’afferrare una possibilità imperitura aprendosi in modo meditativo alla propria
coscienza.
Questa è la sua intenzione in quanto Artista.
Creare dei frammenti di Essere di ispirazione personale nell’atto contemplativo,
efficaci nel donare beltà all’ambiente.
Vivere nella bellezza, essere circondati da una sana estetica, lavora positivamente
sull’inconscio.
Istintivamente, siamo attratti verso la bellezza che pare essere la forma di
un’intelligenza superiore, uno spaccato di divino che in ogni persona è rappresentato
in soggettiva maniera, ma di cui, abbiamo tutti esperienza percettiva.
Questo dovrebbe essere il compito dell’Artista, in cui senza inserirsi in un criterio
preposto o in una critica di tendenza, sappia portare con responsabilità la metafisica
nella sfera sensoriale.
Dettaglio di "Il Delfino"
Il bello autentico non è dunque un insieme di criteri o dettami di giudizio formale
bensì è disorientante, non ordinario, come se possedesse una conoscenza originaria
che fa da vettore verso quelle facoltà umane pure e in ordine con la vita.
Dettaglio di "Il Cuore del maestro"
Come se in causa questo bello autentico possedesse una consapevolezza che si fa
fenomenologicamente.
Il mondo naturale che conosciamo, le cose belle che abbiamo visto, posseggono
questo tipo di fattiva consapevolezza e questo segno divino; il principio massimo
delle cose che ci fa sentire compartecipanti a un ecosistema intelligente,
interdipendente e in posizione esatta. Sensazione questa che nei momenti di
distrazione o abitudine distorciamo invece in caos.
A questo punto la funzione dell’Artista risiede nella mediazione e come in ogni cosa
dell’Uomo, la mediazione risulta efficace quando l’agente ha volontà di essere
collegato a un bene superiore, a un principio universale.
In quell’esercizio virtuoso, potenzialmente per tutti eguale, in quello spaccato di
Essere, in quel presente contemplativo, non esiste stortura, malattia, sofferenza ma
solo consapevolezza, bellezza ed entusiasmo primo.
REALIZZAZIONE DI AMBIENTI E INTERIOR DESIGN
Grazie all’esperienza manuale maturata da ragazzo, quando ristrutturava borghi
medievali per mantenersi gli studi, partecipa da un triennio alla realizzazione di
ambienti commerciali e privati, creando vere e proprie opere vivibili, dove
funzionalità ed estetica si fondono in una gestalt unica . Segue tali realizzazioni
totalmente, dalla scelta dei materiali, dalle pose in opera e dal design interno.
LA STILISTICA E I MATERIALI
Se dovessimo in questa descrizione rinchiudere il suo genio artistico in uno spettro
socialmente conosciuto, potremmo dire che non si pone nel figurativo e trova
nell’essenzialità simbolica, vera espressione di Sé.
Nonostante le sue capacità figurative siano notevoli e il suo tratto dolce e aggraziato,
non è naturale o necessario per lui esprimersi in quel modo.
Predilige tra le tecniche artistiche la pittura, che ritiene la più diligente
nell’esecuzione dell’atto creativo come espressione intenzionale e dinamica.
I suoi lavori di scultura sono realizzati con il metodo classico dell’argilla e la ceramica
ma, negli ultimi anni, ha trovato nelle resine epossidiche un materiale innovativo e
plasmabile, che gli ricorda in qualche modo la colata di vernice quando, solidificata,
diviene una tela con proprietà tridimensionali.